La cura si chiama ricerca
La cura si chiama ricerca. È questa la motivazione principale che muove i 6.000 ricercatori AIRC impegnati nell’affrontare il cancro, per sviluppare terapie sempre più efficaci che possano arrivare a curare i pazienti di oggi e di domani. Una visione condivisa anche da Giorgia Foggetti, Alessio Menga, Gianluca Sala e Anna Urciuolo, gli scienziati di cui raccontiamo la storia in questa pagina e volti dei Giorni della Ricerca, e da Ernesto, che ha superato un cancro e proprio per questo oggi crede profondamente nell’importanza della ricerca.
Ernesto Maria Cigliano
Ernesto Maria Cigliano ha 17 anni quando gli viene diagnosticata la leucemia mieloide acuta. Con il supporto della famiglia e del Prof. Franco Locatelli, ricercatore AIRC e Primario del reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù, affronta il trapianto di midollo e si riprende la sua vita. Oggi studia medicina
Giorgia Foggetti
Giorgia Foggetti lavora all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano dove studia i fattori genomici responsabili di una ridotta efficacia del trattamento nei pazienti con tumore polmonare associato a mutazioni del recettore del fattore di crescita dell'epidermide (EGFR).
Alessio Menga
Alessio Menga lavora all’Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro”. Il suo progetto mira a identificare nuovi bersagli metabolici che possano modificare la crescita e l'invasività delle cellule tumorali e la loro capacità di sottomettere le cellule del sistema immunitario.
Gianluca Sala
Gianluca Sala lavora all’Università degli Studi "Gabriele D'Annunzio" Chieti-Pescara . La sua ricerca mira a sviluppare innovativi immunoconiugati, una promettente classe di farmaci a bersaglio molecolare, caratterizzati dalla loro capacità di riconoscere ed eliminare in modo selettivo le cellule cancerose, minimizzando gli effetti collaterali.
Anna Urciuolo
Anna Urciuolo dirige il laboratorio di Ingegneria neuromuscolare del Dipartimento di Medicina Molecolare dell'Università di Padova presso l'Istituto di Ricerca Pediatrica "Città della Speranza" dove indaga i meccanismi biologici che innescano la cachessia e, in particolare, la perdita di tessuto muscolare associato alla progressione del tumore.
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